Maserati “Nettuno”: l’analisi del nuovo motore del Tridente

Con il debutto del nuovo propulsore Maserati tanto atteso, che verrà utilizzato sulle prossime produzioni del Tridente, cogliamo l’occasione di analizzarlo: basandoci per ora sulle specifiche rilasciate dalla casa, e confrontandolo con il V6 2.9 di Alfa Romeo, punto di riferimento dei 6 cilindri dal 2014.

Una breve rassegna di quelle che sono le specifiche del motore Maserati “Nettuno”: parliamo di un 3000 cc 6 cilindri a V di 90°, alesaggio 88 mm e corsa 82 mm. I dati di potenza e coppia sono sorprendenti: la casa dichiara 630 cv a 7500 g/min e 730 Nm in un intervallo che va dai 3000 ai 5500 g/min, con una potenza specifica di circa 210 cv/litro, di molto vicina al record detenuto da AMG con il 2.0 4 cilindri turbo. Ma come è riuscita Maserati a sviluppare tanta potenza, e perché il V6 Alfa anche sulla nuova Giulia GTA ha comunque una potenza inferiore? I due motori, sfruttando l’esperienza Ferrari con l’8 cilindri a V F154, sono entrambi  6 cilindri a V con medesimo angolo tra le bancate e medesimo ordine di scoppio 1-6-3-4-2-5. Entrambi presentano un sistema di sovralimentazione twin-turbo ed entrambi hanno una pompa dell’olio a palette con portata variabile ottenuta controllando l’eccentricità del rotore rispetto allo statore. Lievi differenze si notiamo nella pressione di iniezione diretta (350 bar per Maserati e 200 bar per Alfa Romeo) e nel comando della valvola wastegate (elettrico su Maserati e a depressione su Alfa) ma sono in realtà modifiche già in fase di sviluppo per il Biscione, per cui non vanno considerate vere e proprie novità. Fin qui si potrebbe dire che i due motori sono uguali ma non è così: in Maserati non si sono limitati a prendere il motore Alfa e attaccarci su il logo del Tridente, come già visto su altri marchi blasonati. Gli ingegneri hanno infatti scelto un motore con specifiche tecniche di tutto rispetto, come le valvole unidirezionali poste a valle dei cilindri in grado di creare una depressione al di sotto del pistone in fase ascendente per poi essere risucchiato nella fase discendente, per non parlare della sua capacità di funzionare a 3 cilindri spegnendo la bancata destra e del know-how di Formula 1 di cui è già intriso.

Il motore “Nettuno” rispetto al V6 Alfa presenta la caratteristica combustione in precamera: sopra la camera di scoppio principale ce n’è una piccola secondaria nella quale è iniettata una piccola percentuale di carburante rispetto a quella necessaria per l’intera combustione, una volta accesa si crea un aumento di pressione nella camera secondaria e la repentina fuoriuscita della miscela combusta che entra nella camera principale attraverso piccole aperture crea più punti di accensione, rendendo omogeneo e rapido il fronte di fiamma contribuendo ad una migliore efficienza termica del motore. Quando non è richiesto l’uso della precamera è utilizzata una seconda candela decentrata. Un’altra novità del “Nettuno” è la doppia iniezione diretta e indiretta: 350 bar la prima e la 6 bar la seconda, questo perché un’iniezione diretta genera dei picchi di pressione che si traducono in vibrazioni indesiderate soprattutto al minimo. Infine la lubrificazione è a carter secco per garantire il corretto flusso di olio anche in condizioni di forte accelerazione. Insomma, pur partendo da una base celebre e ben collaudata, in Maserati sono riusciti, per utilizzare una frase celebre, a ”trasformare il meglio in massimo”.