Addio SMART! …Oppure no?

Dominano incontrastate le nostre strade, le abbiamo viste in tutti i colori, coperte o cabrio, parcheggiate in 2 in un parcheggio da 1, trasversali al senso di marcia ed anche sui marciapiedi. No! Non stiamo parlando di uno scooter, ma della mitica SMART FORTWO.

Il progetto

Nel vasto panorama automobilistico, pochi marchi hanno suscitato tanta curiosità e discussioni quanto SMART. Fondata nel 1994 come joint venture tra la società svizzera Swatch e il gigante automobilistico tedesco Mercedes-Benz, SMART ha rapidamente guadagnato un seguito devoto grazie al suo design innovativo e alle dimensioni compatte. Il suo obiettivo era rivoluzionare la mobilità urbana, offrendo vetture piccole, maneggevoli e altamente personalizzabili. L’idea alla base di SMART era ambiziosa: creare una vettura che rispondesse alle esigenze di spostamento nelle città affollate, dove il parcheggio è scarso e la congestione del traffico è all’ordine del giorno. Il concetto di “city car” si stava evolvendo e SMART voleva essere leader di questa evoluzione. Il suo design audace, con dimensioni ultracompatte e il suo profilo distintivo, aveva lo scopo di catturare l’attenzione di un pubblico giovane e urbano.

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Ha fatto la storia

SMART ha goduto di un certo successo, soprattutto in Europa, dove le sue dimensioni compatte e il suo stile unico hanno trovato un’accoglienza calorosa (solo a Roma ha venduto 600.000 esemplari). Le sue vendite hanno registrato numeri impressionanti, diventando una scelta popolare tra coloro che cercavano un’alternativa pratica e moderna alle vetture tradizionali. Tuttavia, non è stato tutto rose e fiori per SMART. Il mercato delle city car è diventato sempre più competitivo, con l’entrata in scena di concorrenti agguerrite e l’evoluzione delle preferenze dei consumatori. Nonostante i record di vendite iniziali, SMART ha gradualmente iniziato a perdere terreno. I cambiamenti nei gusti dei consumatori, insieme alle sfide legate alle normative ambientali sempre più stringenti, hanno reso difficile per il marchio rimanere rilevante sul mercato. Di conseguenza, la decisione è stata presa: ritirare SMART dal mercato! Un annuncio che ha suscitato un mix di sorpresa e nostalgia tra i suoi sostenitori.

Ma l’addio di SMART potrebbe non essere definitivo. Il marchio stesso ha suggerito che potrebbe ritornare con un nuovo modello che rimane fedele alla sua eredità di dimensioni compatte e stile distintivo. Ad oggi le uniche “auto” più simili alla Smart sono la Citroen AMI, la Fiat Topolino e la Opel Rocks-e, che però non sono vere e proprie auto, più delle microcar.

Il suo futuro

Con questo nuovo modello, SMART si propone di essere più di una semplice microcar. L’obiettivo è quello di offrire un’esperienza di guida che sia all’avanguardia in termini di autonomia, lusso e sicurezza attiva, come già avviene con le attuali #1 e #3. Infatti SMART ha indicato che il nuovo modello, sotto i 3 metri di lunghezza, sarà dotato delle più recenti tecnologie di sicurezza attiva. Questo significa che, nonostante le dimensioni ridotte, la nuova SMART sarà progettata per offrire un livello di sicurezza comparabile a vetture di dimensioni più grandi. Inoltre, l’attenzione sarà rivolta anche all’autonomia, con l’obiettivo di fornire soluzioni di mobilità sostenibili e pratiche per gli abitanti delle città.

Quindi, mentre SMART potrebbe dire addio al suo passato, potrebbe anche essere il saluto a una nuova era. Con un nuovo modello in arrivo, il marchio ha l’opportunità di reinventarsi e di rispondere alle esigenze mutevoli dei consumatori urbani. Se riuscirà a coniugare le dimensioni compatte e lo stile distintivo che hanno reso SMART famosa con le ultime innovazioni in termini di sicurezza e autonomia, potrebbe ancora una volta conquistare un posto nel cuore degli automobilisti di tutto il mondo.