Kawasaki Z650 RS: prezzi, dati e come va

Con questa ultima scarenata dalle linee morbide ed arrotondate, Kawasaki presenta una pratica soluzione per chi vuole godersi il viaggio in totale relax non rinunciando al brio di un motore brillante ed una ciclistica affidabile.

Il design

Con la Kawasaki Z650RS, la casa di Akashi amplia la gamma delle belle e nude Z della casa arricchendo l’offerta con la serie RS, acronimo di “retro sport” che con questo modello ne rappresenta l’ultimo progetto, forte di un’estetica ripresa dalla sorella maggiore Z900RS con l’inconfondibile duck tail della Z1: un serbatoio centrale basso a goccia e l’immancabile faro circolare all’anteriore.

L’aspetto estetico di questa modern classic parte con un faro full LED circolare all’anteriore che si allontana dalle linee taglienti e spigolose delle solite moto della casa, richiamando l’estetica della sua progenitrice Z1. Le protezioni aerodinamiche, così com’erano nella sua antenata, sono assenti e vanno a lasciare spazio alla forma del doppio tappo conico della strumentazione, un giusto equilibrio tra un quadro strumenti digitale centrale e due grandi indicatori analogici per contagiri e tachimetro. Completano la comunicazione delle informazioni di cui avremmo bisogno durante la marcia, l’indicazione sul livello carburante all’interno del serbatoio da 12L, il consumo istantaneo, quello medio e l’autonomia di percorrenza.

La sella, alta 820mm da terra, ha un’imbottitura sostenuta, risulta molto comoda ed è ben sagomata. Il suo rivestimento è composto da un duplice materiale di copertura impreziosito con delle impunture bianche a contrasto. Il rivestimento ha un ottimo grip sulla seduta permettendoci così, meglio se con l’optional kit ganci e staffe bagagli e quello del maniglione posteriore, di poterci concedere spostamenti in coppia anche per tutto il weekend.

Dal punto di vista tecnico, la moto monta all’anteriore una forcella telescopica da 41 mm, accompagnata al posteriore, un po’ più nascosta, da una sospensione back-link orizzontale con regolazione nel precarico della molla. L’impianto frenante è firmato Nissin con un doppio disco freno semi-flottante da ben 300mm, al posteriore invece è da 220 mm ed è singolo. I cerchi sono a raggi piatti, entrambi da 17“, questo per enfatizzare ancora di più l’estetica e il richiamo ai modelli degli anni ‘70. Gli pneumatici sono Dunlop, all’anteriore 120/70 R17 ed al posteriore 160/60 R17. Il terminale di scarico, nascosto seppur ben presente, è un 2in1 posizionato sotto il motore, direttamente imbullonato al telaio, che in questo modello è in acciaio a traliccio rinforzato. Dall’alto della sua sicurezza, completa il pacchetto tecnico la presenza del sistema ABS sull’impianto frenante, sempre pronto e resistente in qualunque condizione.

La prova

Al contrario di quello che sembra, la Z650 RS cela una tecnologia ben più conosciuta al pubblico motociclista: infatti il motore così come il telaio a traliccio in acciaio da 13,5kg, la forcella ed il forcellone oltre che i dischi – qui tondi anziché a margherita – sono trapiantati dalla sorella Z650. Il suo peso totale arriva a 187kg in ordine di marcia, buono considerando anche le dimensioni compatte, per la sua naturale propensione all’agilità e facilità di utilizzo. Imbullonato ben saldo al suo telaio in colorazione nera, c’è il motore, il parallel Twin da 649 cm3: montato anche su Versys 650 e Z650, questo bicilindrico sfoggia ottime prestazioni e versatilità d’utilizzo, al massimo delle sue capacità fino ad oltre 8000 giri. Disponibile anche in versione depotenziata A2 a 35kW, questo sveglio ed energico propulsore sviluppa una potenza di 68 cavalli ad 8000 giri ed una coppia di 64 Nm a 6700 giri. Un bel carattere vigoroso e continuo dai 2500 fino ai 9000 giri che, insieme ad un manubrio largo ed a delle dimensioni generali compatte, ne esaltano la guida laddove iniziamo ad alzare il ritmo. Il cambio è un manuale a 6 rapporti sincero e fluido che non comunica incertezza e permette insieme di guidarla senza difficoltà o impuntamenti anche nel traffico cittadino. 

La posizione di guida è più appoggiata che inserita nella moto, una volta seduti ci si ritrova più dritti, con una sella più confortevole rispetto alla Z650 ed un manubrio più rivolto a chi lo impugna. La si guida con spontaneità, lasciandosi portare, prediligendo il brio dei bassi e medi giri abbinati ad una rotazione sulla manopola del gas progressiva e mai esagerata, trasportati dall’ottimo bilanciamento dei pesi che la rende leggera e gestibile anche nei passi più ricchi di curve e salite. In pieno stile retrò, non sono presenti filtri di controlli elettronici quali mappature, piattaforme inerziali, traction control o anti impennamento ma, al contrario troviamo delle finezze in linea con il carattere del modello come ad esempio le leve regolabili. Inoltre tutti i dettagli e le rifiniture, seppur su di un’entry-level nella famiglia delle RS, sono di buona qualità e comunicano ancora una volta l’idea di essere in sella ad un modello ben più potente e costoso.

Le vibrazioni sono minime così come ce le si aspetterebbe da una bicilindrica. La risposta dei freni poi è ottima, così come i suoi consumi che abbiamo rilevato al termine del nostro test su oltre 500 km percorsi in uso misto, con un valore superiore ai 22-23 km per Litro. Unico appunto – se volessimo poi trovarne uno – è la taratura e risposta della forcella al davanti che, per chi dovesse essere più smanettone e cercasse un ritmo più sostenuto sul proprio giro, non avrebbe la risposta più sicura e sostenuta da pretendere in questi casi.

La Kawasaki Z650 RS è una modern classic che trova nel motociclista che vuole ritornare in sella o in quello che inizia la sua carriera, il perfetto proprietario a cui obbedire, un ottimo bilanciamento per chiunque cerchi la giusta potenza con un fascino estetico senza tempo. Con un prezzo a partire da 8.590,00€, è disponibile in concessionario in duplice colorazione: verde con cerchio dorato, come il modello in prova, o totalmente nera.