Volkswagen ID.3: test drive del restyling 2024

La “piccola” della famiglia ID di Volkswagen si rinnova: pochi ma efficaci refresh per la ID.3, che continua ad offrire soluzioni pratiche e tanta personalità.

Gli esterni

L’aggiornamento 2024 – passateci il termine informatico – passa soprattutto per un look più levigato e a tratti aggressivo: sparisce la finitura nera sotto il parabrezza, ma in compenso arriva un paraurti ridisegnato con due convogliatori alle sue estremità. Un dettaglio, insieme ai cerchi Sanya bicolore da 20”, che fa spiccare la verniciatura Dark Olivine Green con tetto nero a contrasto. Quest’ultima è un optional da €1.060, i cerchi invece da €1.915. Ad aumentare la percezione di distacco tra tetto e carrozzeria c’è poi un’elegante fascia in alluminio. A livello di illuminazione, infine, la nostra ID.3 è dotata di fari anteriori Matrix LED IQ. Light, con la firma luminosa ad X per il posteriore. Per il resto mantiene la forte personalità della gamma ID di Volkswagen, con linee morbide, pulite ma a loro modo anche simpatiche. Con il restyling vengono mantenute anche le dimensioni: 4,26 m di lunghezza per 1.81 di larghezza ed 1.56 m di altezza, con un passo di 2,77 m. Il portellone cela un baule dalla capacità di 385 litri, che salgono a 1.267 abbattendo la seduta posteriore in schema 40:60.

Gli interni

Un look pulito, minimale e levigato anche internamente per questa Volkswagen ID.3: fatta eccezione per i finestrini, ha un abitacolo completamente digitalizzato. Il volante ha giuste dimensioni, purtroppo con i pulsanti a sfioramento in nero lucido, poco intuitivi nonostante il feedback aptico, e che si sporcano facilmente esattamente come lo schermo dell’infotainment. Touch sono anche i controlli degli specchietti e lo switch dei soli due pulsanti da finestrini anteriori a posteriori. Ma anche quelli a sinistra del volante per i fari e lo sbrinamento dei vetri. Serve tempo per abituarsi alla leva del cambio, che però dopo i primi giorni diventa intuitiva nel suo utilizzo. È montata accanto alla strumentazione, quest’ultima decisamente ben leggibile. Gli interni Top Sport Plus – sembra una frase da meeting aziendale milanese – portano sedili sportivi con finiture nere: questo pacchetto ha un costo di €4.740. Il simil-Alcantara si chiama ArtVelours Eco, ed è fatto da materiali riciclati per il 70%. L’abitacolo in generale è rivestito interamente di materiali vegani. La seduta può essere bassa o intermedia, con le regolazioni elettriche a 2 memorie del sistema Ergoactive. La plancia ha una doppia fantasia a livello di colori e materiali: è tutto ben assemblato ed elegante, e completato dall’illuminazione d’ambiente su 3 fasce. La visibilità, va detto, non è il suo forte: certo, il terzo finestrino anteriore aiuta molto nelle manovre, ma in marcia i montanti anteriore e centrale ed il sedile passeggero sono troppo spessi. Per non parlare poi del lunotto, di cui una buona porzione è occupata da poggiatesta e linea spiovente dello spoiler. Vengono per fortuna in aiuto l’ottima risoluzione della telecamera a 360° e le dimensioni compatte e molto regolari della ID.3: nel traffico si sguscia senza problemi, e il parcheggio lo si trova davvero ovunque. Per ultimo l’insonorizzazione: di alto livello nonostante il segmento C, e con pochi fruscii aerodinamici anche a velocità autostradali.

La sua tecnologia

Quasi superfluo da dire, ma la tecnologia ha un ruolo fondamentale in questa nuova Volkswagen ID.3. L’infotelematica è completamente digitale: il guidatore gode di una strumentazione compatta e molto ben leggibile da 5,3”, oltre che di un buon head-up display configurabile. Il resto degli occupanti invece ha a disposizione il grande tablet dell’infotainment da 12”, non esattamente una scheggia nella risposta, ma decisamente completo. Una vera chicca è poi la barra ID.Light: una striscia LED multifunzione e multicolore che fornisce al guidatore indicazioni della navigazione, alert di sicurezza e attivazione delle frecce. Un punto di incontro tra il comfort ed il prossimo capitolo, la sicurezza, in cui ci sentiamo di promuovere l’ID.3: gli ADAS sono ben tarati e poco invadenti, abbiamo a disposizione il Travel Assist con Cruise Control adattivo, rilevamento di curve e rotatorie con conseguente rallentamento automatico in base alla navigazione connessa, ma anche la frenata automatica d’emergenza anteriore e posteriore, ed il rilevamento dell’angolo cieco.

Parliamo di numeri

La Volkswagen ID.3 in prova è in variante Pro Performance: un pacco batterie da 58 kWh netti, 62 lordi, che alimenta il motore elettrico da 150 kW. La velocità di punta è limitata a 160 orari, con un’accelerazione nello 0-100 compiuta in 7,4 secondi. Niente male visto il suo peso di 1.720 kg. Questa ID.3 2024 è stata migliorata a livello di ricarica: in corrente continua è ora più veloce, con un picco di 170 kW e soli 30 minuti necessari per passare dal 5 all’80% di carica. Un’altra novità riguarda la funzionalità Plug&Charge: dopo essersi autenticati tramite app ed aver selezionato questa funzionalità nella propria ID.3, potremo dire addio a telefono o tessere, sarà l’auto a comunicare automaticamente con una colonnina disponibile per far partire la ricarica in base alla tariffa precedentemente selezionata. Parliamo però ora dei consumi: Volkswagen dichiara un’autonomia di 420 km circa, nel nostro utilizzo abbiamo registrato un dato più realistico di 350 km, con un consumo medio di 17 kWh/100 km. Nello specifico abbiamo guidato quasi sempre in una persona a bordo, con riscaldamento al minimo ed una temperatura esterna di circa 7°. A 90 km orari abbiamo registrato 14,6 kWh/100 km, a 110 siamo saliti su 19,4 kWh/100 km, ed infine a 130 km l’ora il consumo si è attestato su 22,5 kWh su 100 km.

Un punto di forza della ID.3 è l’assetto: un comparto sospensioni che allo stesso tempo riesce ad assorbire in maniera eccellente rotaie, pavé e buche, ma che poi evita fenomeni di rollio e beccheggio anche sulle percorrenze più sostenute grazie al baricentro basso dato dal pacco batterie montato sul pianale. Lo sterzo ha un giusto carico, modulato e progressivo. L’ingresso in curva avviene così in maniera pronta e reattiva. I 150 kW agiscono tutti sull’asse posteriore, gestiti attraverso 4 modalità di guida: se in Individual si possono settare tutti i parametri, in Eco la ID.3 è pronta ma limitata a 130 km orari, in Comfort si fa più fluida e convenzionale nel comportamento, in Sport mostra tutti i 310 Nm istantaneamente in un’accelerazione eccezionale ma non spaventosa. La ID.3 non è un’auto sportiva, ed i suoi 200 cv equivalenti sono gestiti in maniera sopraffina insieme ad assetto, volante ed un controllo di trazione fulmineo ma discreto. Un grande pro per la sicurezza di chi si affaccia sul mondo dell’elettrico ma è abituato a vetture di questo segmento. Un capitolo a parte è rappresentato dai freni: dal selettore del cambio si può attivare la modalità B rigenerativa delle batterie, con un freno motore intenso che rallenta fino a 5 km l’ora. Grazie a questa rigenerazione l’impianto posteriore ha i tamburi, con una potenza totale sulle 4 ruote più che adeguata. Il pedale purtroppo è vuoto nella prima metà della sua corsa, bisogna abituarsi ad andare a fondo nelle staccate altrimenti si rischia di andar lungo. Non pecca però in mordente: gli spazi di arresto, una volta presa la mano – o il piede – con questa corsa rigenerativa particolare, sono ridottissimi.

Volkswagen ID.3 Pro Performance, con questo motore da 200 cv e le batterie da 58 kWh, parte da €40.990. La nostra configurazione è però molto ricca: tra verniciatura, cerchi da 20”, pacchetti Comfort e Assistance Plus, e l’Exterior Pack con Matrix LED, luci dinamiche e vetri oscurati si arriva di poco sotto i €55.000.