Hyundai Kona: test drive della mild hybrid dal look sportivo

Hyundai Kona si rinfresca decisamente prima dello stravolgimento 2023: l’abbiamo provata in variante mild hybrid 120 CV benzina, e allestimento sportivo N-Line. Ecco com’è andata.

Gli esterni

Il restyling di Hyundai Kona mantiene ovviamente le proporzioni e le caratteristiche principali del model year 2017: la nuova Kona è stata infatti rinfrescata dal punto di vista estetico e dall’inserimento di nuove motorizzazioni. Ora appare più un compromesso tra i gusti europei e l’heritage asiatico: una fanaleria sdoppiata sia davanti che dietro, con i full led che portano i diurni sottili nella parte superiore, e tre elementi interni a quella inferiore ridisegnata; stessa cosa nel posteriore, con la firma luminosa rinnovata sopra, e le luci di servizio in basso. La calandra è rimpicciolita, e sulla N-Line è accompagnata da tre feritorie piene che sembrano omaggiare il rally europeo, e delle appendici angolari sul paraurti. Un look con più carattere rispetto al passato quindi, ed una netta distinzione dagli altri allestimenti, grazie al paraurti affilato, ed i passaruota e le minigonne verniciati in bianco che amplificano visivamente la dimensione dei cerchi diamantati da 18”. Lateralmente spiccano la linea di cintura alta con muso e coda piuttosto verticali, la verniciatura nera del tetto a contrasto con il bianco, ad aumentare la presenza su strada di questa Kona, e la vetratura privacy. Nel posteriore un’altra particolarità della N-Line: splitter specifico in nero e doppio scarico a destra. Quasi invariate le dimensioni di questo restyling: si attestano su 4,22 m di lunghezza, 1,80 di larghezza ed 1,56 di altezza. Il baule ha una capacità di 360 litri con il doppio fondo occupato dalla batteria, e cresce fino a 1140 abbattendo il divanetto posteriore. Nel nostro video test drive come sempre tutti i suoi dati, centimetro per centimetro.

Gli interni

Hyundai Kona si riconferma un SUV di segmento B compatto nelle dimensioni ma con spazio interno a sufficienza per quattro occupanti; negli spostamenti medi anche in cinque non dovremo sacrificarci. L’impostazione della seduta è alta, la visibilità abbandona del tutto gli angoli ciechi – e se proprio ce ne fossero, vista la linea da crossover, ci pensano sensore blind spot e retrocamera. Si ha, tutto sommato, sempre sotto controllo la situazione alla guida. I sedili rivestiti in tessuto sono comodi, hanno il marchio specifico dell’allestimento N-Line impresso sugli schienali, e non sono eccessivamente avvolgenti. Se li volete a guscio, la Kona N da 280 CV è ciò che fa per voi. Anche il volante è specifico della N-Line, con una corona perfettamente tonda dalle dimensioni regolari, le cuciture rosse e dei pulsanti molto ergonomici per controllare tutto, da media e computer di bordo, agli ADAS come cruise e mantenitore di corsia. Un ulteriore elemento specifico è il pomello del cambio manuale 6 marce, impugnarlo è uno dei punti forti della guida di questa Kona, ma ci torneremo fra qualche minuto. Dietro si hanno a disposizione una presa di ricarica, un portaoggetti ed il poggiabraccio centrale con portabicchieri, gli schienali hanno la conformazione in plastica per le ginocchia, e proprio la plastica la si ritrova un po’ ovunque sui pannelli interni: rigida per le portiere ed il basso abitacolo, più piacevole al tatto sulla plancia, sicuramente molto ben assemblata e per nulla spartana. L’assenza di scricchiolii dopo i 20mila km percorsi dal nostro esemplare, l’insonorizzazione di livello ed i fruscii aerodinamici modesti l’hanno resa comoda in tutte le condizioni di guida.

La sua tecnologia

La tecnologia della nuova Hyundai Kona passa come sempre attraverso comfort, intrattenimento, ma anche sicurezza. Completamente digitale la strumentazione, con due display da 10,25” per cluster e infotainment: quest’ultimo è fluido e completo nell’utilizzo con navigatore, Android Auto ed Apple Carplay, e ovviamente la radio DAB per godere di un suono cristallino dell’impianto audio Krell. Comoda ma non di ultimo grido la retrocamera per quanto riguarda la sua risoluzione, ma si fa apprezzare molto insieme ai sensori a 360°. Tra le funzioni di comfort sicuramente il parcheggio automatico ed il sistema che al semaforo, in caso di… distrazione, ci avvisa – sul quadro strumenti –  della ripartenza di chi ci precede. La suite di ADAS comprende limitatore e cruise (adattivo per le varianti a cambio automatico), un mantenitore di corsia che abbiamo trovato un po’ invadente a livello acustico e di controllo fisico del volante, rilevamento di stanchezza, frenata automatica d’emergenza, lettura della segnaletica stradale, sensore per l’angolo cieco, assistenza in salita e discesa, e l’ottimo rear cross trafic alert per le manovre. Insomma, ce li ha davvero tutti.

Parliamo di numeri

La gamma motori di Hyundai Kona comprende benzina, ibrido o full electric. Le prime sono 1.0 3 cilindri da 120 CV, con propulsori condivisi con le mild-hybrid a 48V, o 2.0 4 cilindri da 280 CV per la Kona N, la variante davvero sportiva del gruppo; 1.5 benzina da 141 CV per la full hybrid, e infine l’elettrico: 136 o 204 CV, con batterie da 39 kWh per 300 km di autonomia, o 64 kWh per fare 480 km con una sola carica. La variante in prova è una mild hybrid, con il 1.0 T-GDi che stando a quanto dichiara Hyundai, emette 124 grammi di CO2 per km, con consumi nel misto di 5,5 litri su 100 km. I nostri dati parlano invece di 6,6 litri su 100 km, circa 15 km/litro. Una funzionalità tipica dell’ibrido leggero come quello montato su questa Kona, è il veleggio o coasting: in alcune situazioni basta alzare il piede dall’acceleratore e dal freno, trasmissione e motore si scollegheranno permettendo all’auto di andare per inerzia con un minimo ausilio del motore elettrico, per consumare meno.

La prima cosa che ci ha colpiti sin dai primi km fatti è che questa Kona N Line ha un assetto abbastanza rigido: il look esterno lo lasciava presagire, nonostante il segmento da B-SUV. MacPherson all’anteriore, Multilink dietro, per un comportamento di guida che magari non ama rotaie del tram e pavè, ma che ripaga del tutto con poco coricamento laterale ed una dinamica tendenzialmente neutrale. Unica nota sui 130 all’ora: l’abbiamo sentita leggera, forse per alcune sconnessioni autostradali, forse per il suo peso di molto sotto i 1300 kg nonostante l’aspetto imponente. Le modalità di guida sono tre, e controllano la risposta del motore ma non la taratura delle sospensioni: in Sport i 172 NM sulle ruote anteriori si fanno sentire tutti, a volte sembrano anche oltre 200, e al brio contribuisce sicuramente un minimo l’impianto elettrico a 48V; in Normal è equilibrata, in Eco dà il meglio di sé a livello di efficienza, integrando una maggior presenza della frenata rigenerativa. A proposito dei freni, sono quattro potenti dischi autoventilanti all’anteriore, con la corsa del pedale centrale ben modulata. Alla sua sinistra, il pedale della frizione non è collegato alla stessa da meccanica ma dall’elettronica. Tranquilli però, è impercettibile. Occhio che non vi abbiamo ancora parlato di come si comporta quel tre cilindri là davanti: beh, è rumoroso ma piacevole, non ha alcun effetto frullatore. Invoglia a pestare un po’ sul gas se la strada è libera. È un propulsore elastico che lavora bene insieme al manuale 6 marce dai rapporti corti, tutto votato al risparmio: pensate un po’, a 60 all’ora già ci propone la sesta. La leva del manuale, poi, ci ha dato non poche soddisfazioni, con innesti sempre certi e sicuri, ed un feeling da auto pepata. Ci eravamo proprio stancati di provare auto con l’automatico! Il carico del volante, infine, è commisurato al segmento: non morbido, non rigido, un giusto compromesso che fa affrontare curve e rotatorie in sicurezza anche a velocità sostenute. Concludiamo come sempre con i prezzi: Hyundai Kona parte da €23.850, con la nostra configurazione che arriva a €25.300.