Audi Q2 2021: alla guida del restyling

Il primo B-SUV della casa di Ingolstadt ha debuttato a Ginevra nel 2016, e nella seconda metà del 2020 è stato rinnovato in un restyling di metà carriera. E’ sempre costruito sulla piattaforma MQB, ma ha diverse novità interessanti. Abbiamo finalmente messo alla prova l’Audi Q2 2020, in variante 35 TDI.

Gli esterni

Il design generale è molto vicino al model year 2016, ma il frontale è stato rivisto portando sul Q2 2020 calandra single frame rinnovata e gruppi ottici dalla firma luminosa tratteggiata del family feeling di Audi: per intenderci, quello nato con l’ultima A4. La protagonista di questo test ha in dotazione fari con tecnologia Matrix LED, un optional da € 1200 che possono essere una bella cifra, lo sappiamo, ma restituiscono tutto in termini di sicurezza durante la guida notturna. Sarà per il Grigio Nardò, un colore Audi Exclusive, oppure per lo splitter posteriore a contrasto in nero, ma il nuovo Q2 mostra parecchi muscoli e personalità. L’allestimento si chiama S Line Identity Black, un nome lungo che tradotto nella nostra lingua vuol dire estetica aggressiva ed aerodinamica, assetto ribassato di 15 mm, cerchi da 19” con pinze rosse e cornici della carrozzeria in nero lucido. Quella da noi provata, in più, è configurata con il tetto panoramico apribile. Rispetto al Q2 “pre-restyling” le dimensioni rimangono invariate, 4,19 metri di lunghezza, 1,79 metri di larghezza ed 1,50 metri di altezza. Così come invariata è la capacità del vano bagagli con apertura elettroattuata, 355 litri ben sfruttabili con un piano molto regolare ma una soglia di carico ovviamente alta, come tutti i B-SUV: il divanetto posteriore può essere abbattuto in configurazione 40:20:40 per arrivare a 1000 litri complessivi, ed il baule offre ganci e led di cortesia.

Gli interni

Alla guida la prima parola che viene in mente è qualità: sin dalla prima generazione è un’auto che, dal punto di vista estetico esterno ed interno può piacere e non piacere, ma sulla qualità costruttiva è un’auto ineccepibile. I materiali scelti per l’abitacolo presentano molta plastica, certo, ma piacevole al tatto, soprattutto nelle parti di plancia e centro dei pannelli porta. La protagonista del test ha anche gli inserti Format sul cockpit che ricordano il gessato degli abiti d’alta moda e che nascondono i led dell’illuminazione d’ambiente, con 10 colorazioni da scegliere nell’infotainment. Andremo controcorrente dicendovi che apprezziamo molto il design e l’ergonomia delle bocchette circolari del clima automatico bi-zona, ma siamo sicuri che converrete con noi sull’estetica e non solo dei sedili in pelle con cuciture bianche a contrasto: hanno il supporto lombare elettronico e dimostrano, con la loro avvolgenza, che questo Q2 sa essere sportivo ma anche comodissimo. Complici in questo l’eccellente insonorizzazione dell’abitacolo e il fluidissimo cambio S-Tronic a 7 rapporti. La visibilità dalla posizione di guida alta è buona, i montanti sono stretti e purtroppo dietro, dal lunotto, si vede poco. Per fortuna che c’è lo specchietto frameless. A proposito del posteriore, l’accesso al divanetto omologato per tre passeggeri è piuttosto facile, con abbastanza spazio per testa e gambe, dei sedili comodi e leggermente meno avvolgenti che nell’anteriore, nonché prese per la ricarica dello smartphone. Unica pecca la leggera claustrofobia: c’è poca “aria” a causa dei sedili anteriori imponenti e la larghezza del montante C.

La tecnologia

Al centro della plancia è sospeso il tablet da 8,3” connesso del sistema MMI Plus con funzione touch del manopolone centrale. Si controlla tutto da qui, il che è molto comodo per evitare di spostarsi fino ad un touch screen, che sul Q2 tra l’altro non c’è. Il sistema è ricco di funzionalità, con Android Auto, Apple CarPlay, Radio DAB e navigazione, ma potrebbe essere effettivamente più ergonomico e meno macchinoso, se paragonato a quello in dotazione sulla nuova A3. Dall’MMI si possono controllare anche le specifiche dell’incredibile impianto audio Bang&Olufsen con audio tridimensionale. Davanti agli occhi di chi guida c’è invece l’immenso Virtual Cockpit da 12,3” controllabile dal volante, davvero scenografico. In generale una tecnologia di bordo fulminea, che colpisce in ogni situazione. Gli ADAS fanno parte di quel lato della tecnologia di un’auto, però, ancora più importante dell’intrattenimento. In Audi sono maestri in questo, e sul Q2 ce n’è di ogni: cruise control adattivo, blind spot, il mantenimento del centro di corsia che dà una bella pressione intensa sul volante, oltre alla funzione di parcheggio automatico, telecamera di parcheggio a 180° e sensori a 360°.

Parliamo di numeri

Il Q2 del test è in variante 35 TDI: un 2.0 4 cilindri turbo diesel da 150 cv e 360 nm di coppia a 1600 giri/min, abbinato alla trazione Quattro ed al cambio automatico S-Tronic a 7 rapporti, controllabile anche dai paddle dietro il volante. Un cambio ovviamente fluidissimo che contribuisce al comfort di una vettura che, se vuole, può mostrare un po’ di grinta, con un buono spunto nonostante la massa di 1570 kg, un’accelerazione da 0 a 100 compiuta in 8,2 secondi ed una velocità massima di 210 km/h. Il Q2 a tratti si atteggia da crossover sportivo: la trazione Quattro aiuta tantissimo in questo, mantenendo sempre una buona stabilità anche nelle curve più sostenute, ma a lungo andare il baricentro si fa sentire con un po’ di rollio. L’assetto è stato tarato per assorbire bene pur essendo tendenzialmente rigido, insomma: non spezza la schiena. Lo sterzo è davvero molto preciso e nella modalità Dynamic diventa duro e riesce a far divertire in maniera adeguata. A proposito di questo, tra le modalità del Drive Select ci sono anche Efficient per migliori consumi, Comfort, Auto e Individual, dal quale configurare in maniera personalizzata la risposta di sterzo, cambio, sospensioni a controllo elettronico e motore, oltre ad un adeguamento degli assistenti di guida e ad un diverso “impatto” del suono del propulsore. A proposito di Efficient invece, i consumi dichiarati da Audi nel misto sono di 5,7 l/100km, non difficili da raggiungere con un piede leggero e con la 7a marcia di riposo. Le emissioni del 2.0 Euro 6D invece sono di 150 g/km di cO2. Il prezzo della versione configurata come quella del test è di circa 52mila euro, di molto superiore rispetto ai 28mila di partenza del modello.