Volkswagen continua ad investire su un segmento quasi totalmente conquistato dai SUV, quello delle familiari. Nel nostro test drive con la Golf 8 Variant una comparativa tra SW e ruote alte.
Gli esterni
I dettagli non mentono, l’ottava generazione di Volkswagen Golf Variant segue con precisione la storia delle Golf da famiglia della gamma Volkswagen. Il corso stilistico accigliato ed aggressivo è lo stesso della Golf classica, con un senso di cattiveria amplificato dai full led IQ Light LED Performance, e dai cerchi da 18” Dallas gommati 225/40, un optional da €1.275. Le dimensioni sono giustamente cresciute rispetto alla 5 porte: 4,63 m di lunghezza, 1,79 m di larghezza ed 1,50 m di altezza. Ma sebbene il passo di 2,68 m possa donare infinito spazio interno, il feeling di avere tra le mani una compatta c’è tutto, sia a livello di maneggevolezza, sia a livello estetico: merito della vernice Dolphin Grey metallizzata che snellisce molto la linea della Variant in prova. Il portellone cela un baule da 611 litri, senza ruota di scorta ma con uno spazio sconfinato: oltre a presa a 12 V, ganci e luce di cortesia, ci sono anche le leve per abbattere il divanetto posteriore e raggiungere i 1.642 litri massimi di capacità. Per i più precisi di voi che magari hanno esigenze di carico specifiche, come passeggini o carrozzine, ecco anche le misurazioni al centimetro di questo vano bagagli: la bocca d’accesso misura infatti una larghezza di 100 cm, che cresce fino a 125 cm per questa misura totale del baule; l’altezza dello stesso si attesta sui 69 cm, mentre la profondità, mantenendo su il divanetto posteriore, arriva a 103 cm.
Gli interni
La Volkswagen Golf 8 Variant in una parola? Una cruiser. È veramente un’auto da viaggio, non soffre per nulla il ruolo di sorella minore della Passat. Una grande abitabilità che la rende ottima per i viaggi, anche a pieno carico di occupanti e valigie. Si macinano davvero centinaia di km come fossero nulla, noi ne abbiamo fatti oltre 1.000 nelle settimane di prova e l’abbiamo riconsegnata sinceramente riposati. L’ingresso a bordo poi è agevole nonostante non sia alta come un SUV. Anzi, la posizione di guida e l’impostazione generale delle sedute risultano basse. I materiali non sono ovviamente da auto di lusso, ma sono solidi, assemblati in maniera ottima e ben pensati. Nessun rumore quindi, non serve specificarlo. Neanche dall’esterno, nonostante manchino i doppi vetri. La visibilità è sicuramente meglio che su un SUV, anche grazie alla giusta superficie dei terzi finestrini, e con il baule così verticale non abbiamo sentito la mancanza della retrocamera, bastano i sensori.
La sua tecnologia
Le Volkswagen degli ultimi anni sono ricchissime di tecnologia, ma tutto ciò non si limita alle full electric. La nuova Golf 8 Variant infatti è un concentrato di tech dedicato tanto al comfort quanto alla sicurezza. Partiamo subito da una nota dolente: i comandi per clima e volume della radio, insieme al controllo di luci e sbrinamento, e alla disattivazione dello start-stop solo tramite infotainment, fanno parte di un progetto un po’ troppo macchinoso, avremmo preferito qualcosa di più tradizionale, più fisico. Anche un sistema “Force Touch” come sul pulsante della home di un iPhone avrebbe fatto tanto. Per il resto la tecnologia è di alto livello. Infatti almeno il guidatore gode di pulsanti ben posizionati e razionali sul volante, e sopperisce a tutto quello sfioramento dell’infotainment. I due display da 10,25” sono completi e con un’ottima definizione, e il tutto viene condito dalla connettività wireless con Apple e Android, dalla ricarica ad induzione del telefono e da 4 prese USB-C. Come detto, però, c’è anche una gran dose di tecnologia dedicata alla sicurezza di guida: cruise control adattivo, lane assist, rilevamento di angolo cieco e stanchezza del guidatore, e front assist con riconoscimento di pedoni e ciclisti sono solo alcuni degli ADAS disponibili sulla Golf 8 Variant.
Parliamo di numeri
La gamma motori è piuttosto ampia. A seconda dell’allestimento i benzina sono 1.0 da 110 cv e 1.5 da 130 o 150 cv, tutti abbinati al cambio manuale. 2 litri le Variant a gasolio, da 115 cv con manuale o DSG, o 150 cv solo DSG. Le metano TGI sono disponibili solo in configurazione 1.5 da 130 cv, con la scelta di trasmissione manuale o automatica DSG. E infine le mild hybrid, tutte con DSG: 1.5 da 130 o 150 cv, e la nostra versione, 1.0 3 cilindri da 110 cv. La lancetta del suo peso in ordine di marcia si ferma sui 1.360 kg, una mole che il 3 cilindri spinge fino a 202 km orari, con uno 0-100 staccato in 10,6 secondi. La coppia massima a 2.000 giri è di 200 NM. Se questi dati non sono male, i consumi sono invece degni di nota. La casa infatti dichiara un combinato di 5,4 litri su 100 km. Noi li abbiamo registrati in diverse condizioni: a velocità codice in città a Milano si sono attestati sui 7 litri/100 km, per poi scendere, in settima marcia, a 4 litri a 90 all’ora, 5 a 110 orari, e tra i 6 ed i 6,5 a 130 km orari, condizione in cui il motore era a 2.800 giri. Un sistema ottimo per migliorare sempre non solo i consumi effettivi ma anche il proprio stile di guida in funzione di una maggiore efficienza, è il seguire i consigli che appaiono sulla strumentazione digitale: l’auto infatti rileva rotonde e incroci, e ci consiglia di alzare il piede dall’acceleratore per entrare in veleggio, il cosiddetto “coasting”, con tanto di una maggiore frenata rigenerativa in prossimità degli incroci. È una station equilibrata questa Volkswagen Golf 8 Variant. Dinamicamente parlando è ben settata, con poco coricamento laterale, dove un SUV sicuramente soffre di più, e con una sensazione perenne di sicurezza. Complici in questo anche i freni, che mordono bene e sono aiutati nell’utilizzo dalla pedaliera ben posizionata. Forse sulla carta un SUV fa meglio di lei sul pavè ma… no, abbiamo guidato sul velluto quasi ovunque, Cassano su queste sospensioni direbbe chapeau! Lo sterzo non è chirurgico ma è molto preciso e giusto per il segmento, a meno che non siate come quei pazzi nei video su Youtube che portano le loro station wagon completamente stock al Nurburgring… Sul cambio DSG niente da dire, ormai un’icona di comfort e intelligenza, sette marce sono giuste anche se, volendo fare proprio i perfezionisti, non ci saremmo offesi avendo a disposizione un ottavo rapporto. Unica nota davvero dolente alla guida? Lo start&stop che, per quanto morbido e per nulla brusco nel suo ingresso, entra veramente troppo spesso, ai limiti del fastidioso. Al netto del nostro test quindi, è evidente come la scelta tra SW o SUV sia meramente questione di gusti, nella vita quotidiana una familiare classica non ha nulla da invidiare ad un crossover, talvolta fa anche meglio in praticità. Nello specifico questa Golf Variant fa esattamente quello che deve fare, senza sbavature: è proprio una Volkswagen. Ottima per i viaggi grazie a spazi interni e consumi, potrebbe fare di meglio in soli due casi: con il diesel, che è ancora imbattibile a confronto con il mild hybrid, o con la variante eTSI da 130 CV se si viaggia davvero tanto e sempre a pieno carico. Mancano solo i prezzi: la partenza dell’allestimento Life è di €29.500, sale a €32.200 per la eTSI da 110 CV, e arriva a poco sotto i €37.000 per la versione da noi provata.