Suzuki GSX-S1000 2023: test ride della maxi-naked affilata

Suzuki rinnova la sua super naked GSX-S 1000: stesso motore ma un look cattivo, tagliato con l’accetta. Ecco come va, in questa nostra nuova prova su strada.

Il progetto

Un’evoluzione sempre in crescita quella di casa Suzuki per le sue “sportive senza carene”, come lo è per la sua ammiraglia nel segmento naked, giunta ora alla sua terza generazione con la quale aumenta la potenza del motore, portandolo a 152 cavalli ed inserendo alcune migliorie elettroniche, come ride-by-wire, quick-shift, traction control a 5 livelli e tre mappe motore. Il tutto in un peso complessivo di 214 kg. La posizione di guida è quella delle street fighter più sportive, con pedane arretrate e corpo caricato in avanti. Lo spazio in sella è buono, con le gambe non troppo piegate ed una tri-laterazione sella-manubrio-pedane piacevole; solo sufficiente invece lo spazio se si sceglie di spostarsi in coppia. L’aerodinamica è totalmente assente e la strumentazione mostra tante informazioni. Seppur completa, non è di facile lettura sotto la luce diretta del sole.

Com’è

Rispetto al precedente modello le linee cambiano totalmente: da essere quindi più morbide ed arrotondate, abbiamo un look più teso, caricato sull’anteriore. Il gruppo ottico anteriore è sicuramente la parte più caratteristica di tutta la moto, ha una configurazione a livelli con i fari Full LED posizionati uno sull’altro: nella parte più bassa l’abbagliante, l’anabbagliante e infine la luce di posizione, punto di raccordo con la strumentazione. Sul dorso della strumentazione troviamo poi un cupolino, le sue dimensioni sono veramente contenute: è un optional e ovviamente è utile soltanto dal punto di vista estetico, la sua funzionalità per proteggerci dall’aria è nulla. Le frecce sono posizionate nella parte alta della moto, accanto la strumentazione, anche esse sono LED.

Dal punto di vista tecnico, abbiamo una forcella a steli rovesciati firmata Kayaba: 43 mm il diametro e 120 l’escursione. L’impianto frenante è firmato Brembo, i dischi sono due da 310 mm e il cerchio in questo caso, così come nel posteriore, è in colorazione blu, va a risaltare la finitura anodizzata della forcella. La vista laterale sicuramente è molto particolare e ci permette di capire le masse e volumi di questa moto: dal punto di vista estetico, fanno tantissimo le appendici aerodinamiche presenti nella parte più anteriore delle fiancate, così come la presenza del carbonio sul terminale di scarico Akrapovic – in questo caso optional da oltre €850 – ma anche la presenza di texture che vanno a riprendere l’estetica del carbonio forgiato. Parte alta della moto, passiamo al manubrio: è bello cicciotto, l’impugnatura è ben salda e caricata sull’anteriore, così come ci si aspetterebbe da una naked. Dietro il manubrio abbiamo poi la strumentazione: questa è tutta raccolta in un unico schermo, non è però purtroppo ben leggibile in quanto il fondo nero, soprattutto nel momento in cui il raggio del sole è diretto, non permette una completa visione di tutte le informazioni riportate. I blocchetti accanto le manopole sono facili e intuitivi, pochi tasti per controllare le giuste funzioni che ci servono durante la guida, mentre le leve freno e frizione sono in alluminio, anche questo un optional. Il serbatoio è ben posizionato tra le nostre gambe: le due gobbe laterali ci permettono di poterlo avvolgere senza alcun tipo di problema. La sua capacità è di 19 litri. Poco più dietro abbiamo una sella molto comoda, ben imbottita e che sostiene tranquillamente durante i trasferimenti, anche più pesanti. Nella parte posteriore un ulteriore optional: il codone monoposto che va a sostituire la sella del passeggero.

L’ossatura di questa naked è un telaio a doppia trave in acciaio, mentre il forcellone posteriore è in alluminio. Dietro abbiamo poi un singolo disco da 250 mm. 810 mm che separano la nostra seduta dall’asfalto. Sotto il codone poi, troviamo la sospensione posteriore, un mono ammortizzatore regolabile nel ritorno così come nel precarico. La sua molla ha un esclusione di 130 mm. Concludiamo adesso con la calzata di questa naked: monta dei cerchi da 17“ con pneumatici all’anteriore 120/70 R17 e al posteriore 190/50 R17, un bel gommone!

Come va

Dentro il telaio, ben in evidenza trova spazio il mitico 1000 di derivazione GSX-R K5, propulsore di 999 cc con cambio a 6 marce, acceleratore elettronico ride-by-wire, low RPM assist e ben 152 cavalli. La coppia è di 106 Nm a 9.250giri/min con un tiro ed un sound spettacolare superati già i 4.000 giri. Una volta saliti in sella, ciò che noteremo subito è un’impostazione di guida caricata sull’anteriore. Dopo pochi km avremo pieno controllo di tutta la sua potenza, sia per il motore che per la facilità di utilizzo, grazie ad una ciclistica molto affinata. Ovviamente essendo una naked l’impostazione di guida leggermente sportiva tenderà ad affaticare soprattutto il fondo schiena, ma questo non è un grosso problema: è possibile  acquistare una sella aftermarket con un’imbottitura maggiorata o, nel caso in cui ne abbiate bisogno, una seduta più ribassata. Il comparto sospensioni è veramente affinato: grazie alla forcella a steli rovesciati anteriore Kayaba da 43 mm, e il mono posteriore totalmente regolabile, riusciamo tranquillamente a configurare la nostra GSX-S nel migliore dei modi, così da avere la massima erogazione e soprattutto controllo anche in un caso di manto stradale non perfetto. Il motore ha una coppia veramente infinita, la sua ripresa è assurda, grazie ai 4 cilindri non avremo quasi bisogno di utilizzare il cambio. E che sound grazie allo scarico Akrapovic!

Grazie poi a una messa a punto dedicata dei freni Brembo su questo modello, riusciamo tranquillamente, anche grazie al traction control settabile su 5 livelli, ad avere sempre la massima erogazione in contemporanea ad un controllo impeccabile. Un ottimo lavoro lo svolge poi il cambio quickshift, che ci permette di cambiare le marce senza l’utilizzo della frizione. Le manovre da fermo, tenendo conto che il suo peso non è il più leggero della categoria, non sono semplici, ma questa GSX-S1000 si fa perdonare con un’ottima ciclistica e dinamica di guida che la rendono molto agile tra le curve e stabilissima nelle lunghe percorrenze.

Suzuki GSX-S1000 parte da €13.490 con un unico allestimento e 3 colorazioni: la Blue Miami del nostro test, Nero Dubai e Grigio Berlino. La nostra configurazione, come in foto, ha un prezzo di oltre €15.000.