Il “Progetto 192”, più comunemente conosciuto come Fiat Stilo, fu una segmento B di Fiat costruita tra il 2001 e il 2010. Come ogni compatta torinese che si rispetti, anche la Stilo è passata tra le sapienti mani dello Scorpione. Ecco due versioni troppo spesso dimenticate.
La Stilo
L’auto debuttò al Salone di Ginevra nel 2001, come modello sostitutivo di Bravo e Brava per quanto riguarda le hatchback, e Marea per il mercato delle SW. Fiat produsse il modello in Italia a Cassino, tra il 2001 e il 2008, e in Brasile a Betim, tra il 2002 e il 2010, con una produzione destinata al mercato sudamericano.
La Stilo aveva rilevanti equipaggiamenti di comfort e sicurezza: ESP, airbag laterali, anteriori e posteriori e anche a tendina, sedili in pelle con funzione memory e di riscaldamento, lavafari per i proiettori xeno, luci e tergicristalli automatici, clima automatico bizona, Cruise Control, tetto apribile in configurazione lamellare, Start button. Ma questa lista infinita si arricchiva anche di sensori di parcheggio posteriori, display per navigatore, telefono GSM ed infotainment, impianto HiFi con subwoofer e diverse appendici aerodinamiche.
Le varianti della Stilo, molto diverse nel posteriore, erano diverse: la 3 porte più sportiva, la 5 porte più familiare con migliore abitabilità grazie all’altezza superiore alla media, e la SW. I motori disponibili, benzina e gasolio, erano anch’essi diversi: da 1.6 103 CV a 1.8 133 CV, fino ad arrivare a qualcosa di più…pepato.
La Stilo Schumacher
A fine 2004 arrivò sul mercato una variante più interessante della compatta Stilo: la Schumacher. Con motorizzazioni condivisi con la sorella Abarth, questa Stilo in edizione limitata donava più potenza e brio alla guida, grazie ad un 2.4 benzina 20V da 170 cv e un 1.9 diesel Multijet 16V da 140 CV.
Questa limited edition nacque per celebrare il rapporto tra Fiat e la Scuderia Ferrari, della quale il marchio torinese è stato sponsor per anni sulle livree delle monoposto, ma in particolar modo per omaggiare Michael Schumacher. Solo 3500 unità previste, con carrozzeria a 3 porte, un kit by Zender per paraurti, minigonne e specifici cerchi da 17” a 3 razze doppie, la colorazione Rosso Corsa e anche la firma del Kaiser. I dettagli interni, sicuramente approvati da Schumi, comprendevano pedaliera e battitacco racing, oltre a dotazioni classiche come ESP, clima bi-zona, HiFi con lettore CD, comandi al volante e tetto panoramico.
Questa edizione Schumacher arrivò a metà carriera della compatta by Fiat, ma purtroppo non divenne mai memorabile, dovendo lasciar spazio, nel 2007, all’erede più moderna Bravo. Se però la Stilo fu importante, dovendo fare da traghettatrice per Fiat dall’era Gianni Agnelli a quella Sergio Marchionne, non è difficile sorridere guardando al passato, e magari sperare in attuali versioni più sportive di Fiat Tipo, chi lo sa, in edizione limitata Leclerc.